venerdì 12 febbraio 2010

Honda RC166 6 Cilindri

Fonte delle foto qui sotto:






 







Fonte delle informazioni scritte qui sotto:

Honda RC166 a sei cilindri (ovviamente 4 tempi, bialbero, 4 valvole per cilindro, raffreddamento ad aria) di Mike Hailwood, progettata a soli 24 anni di età dal geniale Soichiro Hirimajiri. E’ però al grande Jim Redman che si deve la lunga messa a punto della versione precedente della 6 cilindri, cioè la RC165, che iniziò a correre già nella stagione 1964, sebbene, all’inizio, con gravi problemi di affidabilità.
  Questa eccezionale moto è da tutti gli esperti considerata forse il più bel pezzo di meccanica che mai sia apparso sulle piste.
Piccola, compatta, molto veloce ed agile, incredibilmente stretta considerando la bancata degli inclinati sei cilindri in linea frontemarcia, con il grosso ed alto Mike Hailwood sopra il bolide rosso e argento sembrava ancora più minuscolo!
L’ indimenticabile urlo, così rauco, terribile, acuto, unico ed esclusivo che usciva dai suoi sei megafoni (specie quando passava i 18 mila giri!!) resta la musica più celestiale che mai appassionato possa sperare di udire. Io lo udii allora, vedendoci spesso sopra Mike the Bike in persona - assistito da Nobby Clark - che si dava da fare per scaldarla, e poi correrci velocissimo, e posso ben dire di essere stato molto fortunato! Risentirlo l’anno scorso al Grand Prix Riviera di Rimini non fu la stessa cosa, in sella c’era sì il compagno di squadra di allora in 250 di Mike, il Nordirlandese Ralph Bryans (che lo aiutò a vincere quello che fu forse il più incredibile Campionato del Mondo di Tutti i Tempi, la classe 250 del 67, che vide alla fine Hailwood e Read finire a pari punti), ma la moto era una replica, sia pure esatta e perfettissima della RC166, costruita dal Museo Honda di Motegi per non stressare l’unico esemplare veramente originale ancora esistente.

Aveva oltre 60 Cv (portati a 65 nella versione 1967) a 18 mila giri, sette marce, 112 Kg a secco, velocità massima circa 250 Km/h. Con essa, Hailwood dominò nel 1966, vincendo 10 Gp - cioè TUTTI quelli che Mike effettivamente disputò - su 12, e vinse pure l’anno successivo, per una vittoria in più, pur finendo come detto a pari punti con Read!




Mike Hailwood all'azione con la RC166




















Qui  sotto potete ammirare una delle prime apparizioni della   
Honda RC166 a sei cilindri quando una delle tappe dei  gran premi  delle moto era ancora sul TT all'isola di Man   






Un  bel  video Giapponese

Cade poesia dalle nuvole qui a Roma!!!!

fonte :    http://www.scialp.it/poesie/elenco/poesie14.htm


Yuko Akita aveva due passioni.


E la neve.


L'haiku è un genere letterario giapponese. È una breve poesia di tre versi e diciassette sillabe. Non una di più.


La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri.


Questa poesia arriva dalla labbra del cielo, dalla mano di Dio.


Ha un nome. Un nome di un candore smagliante.


Neve.


giovedì 11 febbraio 2010

Una Daytona molto speciale.............

E'  notte quindi  non si  possono  vedere  tutte le varie modifiche apportate al mezzo , un grazie va Gamberetto  e a Flash che è il  propietario, detto  questo   vi  prometto  che in futuro  verrà  fatto   un bel  report  su  questa  splendita Triumph Daytona !!! Elaborata da Gamberetto  con la collaborazione di  Flash.......
Intanto godetevi il  sound  e una ....................

martedì 9 febbraio 2010

La Stanza dei Sogni è Finita.........

Ma la notizia più  importante è  che oggi 
9 Novembre è  il  Compleanno  Di  Gamberetto!!!
Un abbraccio forte forte amico  mio  e  Goditi  questa tua  nuova vita , che ti  possa regalare tanta felicità!!!

lunedì 8 febbraio 2010

SuperMotard tra noi


Eccomi  ritratto  in alcune foto  al  Sagittario scattate da Gamberetto ,  Ignaro  del  pericolo !!!
 
 
  
 
 
 
Un pò di  foto miste    




  
  
  

































Ed ecco qui sotto Gamberetto con il suo KTM Supermotard  e con un pò  di  anni  in meno !!!
















































 
 

giovedì 4 febbraio 2010

La Cerbera è la Special su base Triumph "Bonneville" firmata CafeTwin

Non poteva mancare  anche qui (e scusate del ritardo) la meravigliosa special su base triumph Bonneville : La Cerbera , una Special davvero bellissima firmata Cafe-Twin ,che merita più spazio e conoscenza.
Foto inviatemi da Daniele  :
Ne parlano:
Anche altri Blog come "Sideburn"
oppure
Ottonero con un bel reportage fotografico sia della special che della cafe-Twin:




























































































































Dal sito cafe twin:
CafeTwin è stata premiata a Verona dove si è appena concluso il noto appuntamento del motorbikes show. Il premio che vede la CafeTwin nella Top 20 dei preparatori internazionali di questa fiera, è stato assegnato da Arlen Ness e Mark Wilsmore per Cerbera la special su base Bonneville che la Cafe Twin ha realizzato in collaborazione con Kompotech (nota azienda specializzata nella produzione di parti in vetroresina e materiale composito). Cerbera, linee sfinate, struttura aggressiva da vera racer off road, si è fatta notare tra quasi cento moto, la maggior parte delle quali progetti di noti volti della preparazione di classiche e, pur essendo fuori categoria (unica Scrambler in un contesto di custom bikes), è riuscita ad accaparrarsi un posto d’onore classificandosi tredicesima. Il progetto CafeTwin-Kompotech si rivela quindi una proposta interessante in un mercato che vede finalmente le Triumph Modern Classic imporsi, come da tempo le Harley, in vesti sempre più raffinate e curate fino all’ultimo dettaglio senza perdere di vista impeto e performance.


















 
 














giovedì 28 gennaio 2010

Opee, il cane amante delle ruote tassellate!!!!

Fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/25/foto/opee_cane_motocross-2066889/1/

Più la moto va veloce, più lui è contento. Si chiama Opee, ha otto anni e appartiene alla razza dei pastori australiani. Dopo anni di allenamento, è diventato un campione del motocross insieme al suo padrone, Mike Schelin. Ad oggi Opee si è cimentato in alcuni tra i circuiti più estremi della California, superando la velocità di 240 chilometri orari. "Un vero e proprio prodigio delle due ruote", lo descrive Mike, che racconta come è iniziata la sua "carriera". "Un giorno stavo salendo in moto, sentendomi un po' in colpa perché lo stavo lasciando solo. Lui, senza pensarci due volte, è montato in sella. Abbiamo fatto un giro ed è lì che ho capito: è nato per correre". Da allora Opee non si è più fermato: con tanto di casco e occhialetti, è diventato un mito del motocross.